BORRAGINE

Coraggio e buon umore con la Borragine. 

Un paio di giorni fa ero felice in passeggiata sui verdi prati romagnoli alla ricerca di questa cara amica, la borragine! In mezzo alla miriade di nuove e fresche bolle di sprazzi di colore che stanno vestendo a festa Madre Natura, finalmente è comparsa lei, giovane e fresca, pennellate di blu in grande abbondanza, altezzosa e circondata da tarassaci, radicchi, romici, calenduline. La borragine cresce in modo spontaneo dalla pianura fino ai 1000 metri, ama gli spazi soleggiati e viene anche coltivata perché da sempre viene utilizzata in cucina e nella medicina popolare.

Mi piace pensare sia una pianta “acquariana”, una pianta venuta dal cielo perchè i peli biancastri che la ricoprono e che pungono assai,  sembrano creare una nuvola argentea che l’avvolge. Inoltre si caratterizza per la presenza di fiori a cinque petali disposti a stella di colore blu-viola e al centro di questa stella floreale vi sono neri e visibilissimi coni centrali un po’ inquietanti. Questi fiori sono raccolti a pannocchia e la loro forma ricorda quasi uno scorpione. È una pianta molto particolare e amata dai cerbiatti che se ne nutrono golosissimi, e non sono gli unici, anche  le api ne sono attirate e la prediligono. Gli inglesi la chiamano “Pane delle api”.

Da dove deriva il suo nome non ci è dato ancora sapere, dal tessuto di lana ruvida chiamato “borra”, data la peluria che ricopre le foglie? O da “borrago” per le proprietà sudorifere della pianta? O forse da “borrach” che in celtico significa coraggio.  Si narra che tra le popolazioni celtiche per aumentare il coraggio dei guerrieri venivano aggiunte alcune foglie di borragine al vino. Che magica pianta di forza e di sostegno!

In cucina io ne uso foglie e fiori. Le foglie sono ricoperte di una fitta peluria che risulta molto ruvida al palato, quindi io le utilizzo scottate da sole o in accompagnamento ad altre verdure. Il sapore delle foglie cotte è molto particolare, risulta mucillaginoso e dolce, a parer mio va equilibrato. Non amo utilizzare le foglie crude anche se hanno un gusto che ricorda quello del cetriolo. I fiori sono meravigliosi per completare le misticanze, per impreziosire una caraffa di acqua fresca, per dare ancor più tono a un piatto ricco. Ottima da aggiungere a minestroni e zuppe, per farcire torte salate o ravioli, perfetta per un risotto primaverile.

Ai tempi degli antichi romani questa pianta veniva considerata un rimedio contro la malinconia e la tristezza. Carlo Magno la descriveva come “generatrice di buon umore”, inoltre porta con sé la fama di risvegliare gli spiriti vitali. Plinio il Vecchio, nei suoi scritti, ne esalta  le proprietà rinvigorenti affermando che «un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere». La proprietà terapeutica che la vede un valido rimedio contro la depressione, la si può attribuire all’azione stimolante che la pianta esercita sulle ghiandole surrenali. L’ aumento della secrezione di adrenalina migliora l’umore, debella la malinconia, dona coraggio e amore per la vita.. e poi il colore dei fiori è il blu, colore importante che agisce ad alti livelli energetici, lavora sulla comunicazione e sulla chiara espressione di sé.

I fiorellini blu della borragine sono principalmente ricchi di estrogeni che attivano gli enzimi che presiedono alla rigenerazione delle cellule della pelle, mantenendo la cute idratata e sempre giovane.  Invece, la maggior concentrazione di sostanze benefiche è nei semi, da cui si estrae il famoso olio di borragine che è ricco di ormoni vegetali e di Omega 6, che modulano la risposta infiammatoria dell’organismo, inoltre contrasta  le macchie che compaiono sulla pelle con l’avanzare dell’età.

L’utilizzo in cucina di questa pianta è contestato perché i fiori e le foglie di borragine contengono, alcaloidi pirrolizidinici, sostanze con un certo grado di tossicità per il fegato. È consigliabile consumare la borragine dopo averla cotta. Al tempo stesso è una pianta preziosa e utile in caso di acne, eczemi e dermatiti atopiche. C’è chi la usa in infusi e i decotti caldi perché è una pianta  ricca di potassio, diuretica, disintossicante, depurante, emolliente, espettorante e sudorifera. L’infuso di foglie per fare i gargarismi è un famoso rimedio della nonna contro le infiammazioni del cavo orale.

Vi consiglio di frullare una manciata di fiori freschi di borragine  in un bicchiere generoso di acqua fresca, e  se vi va, aggiungete un cucchiaino di miele, otterrete una preziosa dolce bevanda ricca  di fitoestrogeni, una mano santa per tutto ciò che riguarda il femminile. La funzione degli estrogeni è quella di attivare gli enzimi che presiedono al rinnovo delle cellule della pelle, mantenendola idratata e giovane, equilibrandone la naturale pellicola idratante.  Gli estrogeni che sono naturalmente presenti nel nostro organismo, dai 30 anni in poi non li produciamo più a livelli ottimali, e quindi questa pianta è preziosa e utile.

Si dice che l’utilizzo della borragine sia da evitare durante la gravidanza e l’allattamento, ma anche in caso si soffra di problemi al fegato o di una specifica sensibilità alla pianta. Inoltre l’utilizzo per via interna dell’olio è sconsigliato se si assumono farmaci anticoagulanti. In ogni caso io credo che con ogni cosa e a maggior ragione quando si tratta di erbe, occorre utilizzare il buon senso e la giusta misura.

Ecco qui la mia ricetta del risotto primaverile alla borragine:

Cuocete un buon riso integrale in proporzione 1:2 tra riso e acqua, mondate un’abbondante manciata di giovani foglie di borragine e sminuzzatele velocemente perché non si ossidino, unitele al risotto verso fine cottura, e condite con olio, sale e una grattuggiatina di scorza di arancia. Impiattate e impreziosite coi fiorellini blu a stella. Questo piatto rafforza il cuore e dona maestria al fegato, ovvero ci rende felici! Vi consiglio di provare questo sapore, è unico e prezioso J Buon appetito! Piatto pulito!!

Sperimentate sempre e abbiate cura di voi che siete l’ingrediente principale della grande ricetta che è la Vita!

Articolo scritto per Rock&Food

2 commenti:

  1. Gloria Calabria

    Non ho trovato comunque le proporzioni x fare Un decotto
    Qualcuno mi sa dire come..Quanti fiori o foglie …. Acqua…E quanto se ne può bere al giorno

  2. Ciao Gloria in questo periodo puoi mangiare le foglie utilizzandole come ripieno di tortelli o torte salate, puoi utilizzare i fiori , 3 o 4, immersi in una bottiglia di acqua, o come parte speciale in una bella insalata fresca, o come complemento su un dolce alla crema, io con le foglie non farei un decotto, ma le unirei semplicemente in un bricco di acqua a 80°, 3 o 4 foglie per tazza di acqua o una manciata di fiori freschi in acqua a 70°, se proprio desideri bere qualcosa di caldo, o se li essichi, un cucchiaino per tazza di acqua da degustare in inverno. Le proporzioni per gli infusi sono sempre più o meno le stesse, con questa pianta più che un decotto, che si usa per radici e cortecce, farei un’estrazione veloce in acqua calda o fredda. Buone cose, un abbraccio, Beatrice

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