EQUISETO

Libereso quando si trattava di parlare dell’equiseto era sempre molto divertito, lo chiamava” il dinosauro erbaceo”.  Ci mostrava la “pianticella” e l’accarezzava strappandone un ciuffetto per mostrarci come essa si fosse salvata dall’estinzione ai tempi dei dinosauri. In ascolto delle sue parole eravamo tutti rapiti come ingenui bambini che ascoltano la storia della Creazione per la prima volta.

Data la premessa, pare quasi inutile dirvi che l’equiseto è una pianta molto antica. E’ un fossile vivente, dove cresce vuol dire che ci sono presenze di acqua. Ha un fusto sotterraneo che si ramifica e striscia sottoterra, è un’unica pianta che sbuca in tanti posti. Contiene molti minerali, soprattutto silice. Va benissimo per l’osteoporosi, per i bambini che crescono. Una volta raccolta la pianta in un luogo pulito ed essiccata, se ne fa una polvere da utilizzare in cucina per aiutare il nostro corpo ad assorbire la silice che verrà tramutata in calcio. Quindi l’equiseto esalta l’attività del Silicio, minerale necessario per la formazione della cartilagine articolare e dei tessuti connettivi. Rinforza il tessuto connettivo e svolge un’azione antisettica. La sua struttura articolata e la consistenza ricordano quella di uno scheletro, difatti secondo le segnature antiche l’equiseto governa le parti ossee del corpo. Partecipa alla costituzione del collagene, dà tono e cura la fragilità ossea. Per rafforzare le ossa indolenzite dal freddo dall’inverno possiamo preparare una polvere verde prato a base di ortica, piantaggine, equiseto e buon miele.

La  ricetta che vi dono oggi mi è stata ispirata dall’amica Cristina Aprato durante una passeggiata rigenerante in un bosco di castagni centenari. Donatevi la possibilità di recarvi in un bosco pulito e raccogliete un fascio di equiseto. In un bel tritatutto potente tritate un mazzo di equiseto con un pugnetto di farina, riducetelo in polvere ottenendo una bellissima polvere verde brillante, clorofilla pura.

 

La piadina Verde dell’Erbana  J La Piadina è semplice e veloce da preparare. Vi verrà in aiuto ogni volta che vi ritroverete senza pane e cercate il piacere di qualcosa di caldo e non troppo panoso. In una ciotola capiente , io la preferisco di acciaio, non amo la plastica e di vetro così grande potrebbe rompersi, unite le polveri:   farina, la polvere verde di equiseto, sale e un pizzico di  bicarbonato.  Poi  versatevi sopra acqua tiepida e dell’olio Evo. Per le dosi affidatevi al vostro istinto. Impastate, e ottenuto un bel impasto tagliatelo in pezzetti della grandezza di un pugno, modellateli tra le mani fino a formare delle palle, posatele su un piatto e lasciatele riposare coperte per almeno 10’. Nel frattempo temperate sul fuoco una padella o l’apposito testo. Con un piccolo mattarello stendete le piade e man mano le cuocete. La giusta cottura si riconosce dalle macchie che compaiono sulla piada una volta cotta. Accompagnate le vostre piade con creme sfiziose, con il pesto dell’Erbana o con verdure a scelta. La piadina è ottima anche  mangiata da sola, nel tal caso potreste arricchirla con  qualche seme oleoso aggiunto nell’impasto o cosparsi sulla piada mentre la tirate al mattarello unendo anche qualche granello di sale di Cervia taglio medio-grosso.

Tenendo presente che l’equiseto è un grande rimineralizzante, questa piadina oltre ad essere di gusto gradevole è una mano santa per il bene di ossa e giunture, soprattutto durante la stagione fredda causa di appesantimenti dovuti a muchi e acque stagnati.

Che il cibo sia la nostra medicina J

Sperimentate sempre e abbiate cura di voi!

Articolo scritto per Rock&Food

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