TIGLIO

Mamma Tiglio ci avvolge e ci calma. Il grande Tiglio è facile incontrarlo anche in città poiché dato che tollera molto bene l’inquinamento atmosferico viene utilizzato come alberazione stradale. Se prestate attenzione vi accorgerete che intorno a noi, su viali, strade, cortili, se ne incontrano specie diverse. Lo si riconosce facilmente per via della forma delle sue foglie, ma ne esistono di fattezze differenti. Pelosi, glabri, alti, tozzi, mozzi, scuri.. chissà che specie sono quelli che ora sono in fiore sotto casa mia?   Tilia tomentosa , Tilia cordata, Tilia platyphyllos, Tilia intermedia, Tilia americana, non saprei.. però sono splendidi, e al mattino presto il loro profumo pervade la mia casa, ed è una grande gioia essere avvolta dai loro profumi, pare di essere cullata, amata, avvolta da una pozione magica che allieta il mio essere e disperde le pesantezze che vivo mio malgrado.

Le sue foglie sono cuoriformi, tanti piccoli-grandi cuori svolazzanti di colore verde più o meno intenso, ci accompagnano nel quotidiano quando camminiamo sotto le loro fronde . In questi giorni, passeggiando e alzando gli occhi al cielo potete notare piccoli mazzetti di fiori, di colore bianco-giallastro, che emanano un gradevole profumo che comincia in maggio e si protrae a  lungo. I suoi fiori sono attaccati ad un’aletta laterale che serve a farli svolazzare per favorire la disseminazione dei frutti che paiono tanti piccoli pisellini. Proprio da lei deriva il suo nome, dal greco ptilon «ala o penna leggera». Adoro questo albero meraviglioso.

I fiori, molto profumati, sono ricercati dalle api e danno un ottimo miele. La loro fragranza può anche essere gustata in cucina utilizzandoli per aromatizzare dolci o sciroppi.  Le infiorescenze vanno raccolte all’inizio della fioritura e si raccolgono staccandoli dal ramo includendo tutto il grappolo, brattea compresa. Potete utilizzarle fresche o potete essiccarle  per poterle adoperare durante l’anno. I fiori non vanno lavati, ma vanno scossi un po’ per allontanare insetti e impurità. Essiccate i grappoli interi, in essiccatore a 40° per circa 12 ore. Una volta pronti, si conservano in recipienti di vetro e al riparo dalla luce. Utili per fare degli infusi molto gradevoli da bere.

Il tiglio lo possiamo considerare uno dei più antichi rimedi conosciuti. In fitoterapia grazie alle proprietà  ad azione sedativa e leggermente ipnotica delle sue foglie e dei suoi fiori, si rende adatto in caso di insonnia, nervosismo e raffreddori.  Utilissimo in caso di ansia e stress, a parer mio lui ci cura già vivendo accanto a noi, se solo gli e lo permettiamo. Bere un infuso preparato con i suoi fiori consente di ottenere un naturale rilassamento, da cui si potrà trarre beneficio anche assunto sotto forma di miele. Se non avete tempo e voglia di prepararvi un infuso, disciogliete un cucchiaino di miele di tiglio in acqua calda e godete della sua dolcezza e del suo splendido profumo inebriante. Questo elisir favorisce l’eliminazione delle scorie e delle tossine attraverso la sudorazione, ha un effetto emolliente, espettoranti, sedativo e calmante. Potete utilizzarlo alla stregua della camomilla, in infuso freddo per alleviare il gonfiore e il rossore degli occhi, per alleviare le sofferenze causate dalle scottature, anche solari, o per distendere le rughe e lenire gli arrossamenti cutanei. Per queste sue meravigliose caratteristiche lo considero l’albero femminile per eccellenza, le sue qualità sono quelle di una madre amorevole. Con i bambini, per i suoi effetti sedativi e calmanti, il tiglio è fenomenale. Quando faccio didattica ho sempre con me il mio vasetto di fiori essiccati, funziona da calmante, provare per credere!!

I fiori non sono l’unica parte commestibile del Tiglio, quando arriva la primavera alla base del suo tronco  si sviluppano numerosi polloni che io adoro mangiare. Quelle foglioline verde clorofilla, piccole, tenere, dolci,  sono golosissime unite all’insalata, per arricchire minestre, farcire panini o per preparare gustose torte salate. Le proprietà benefiche delle sue giovani foglie possono essere utilizzate tutto l’anno grazie alla preparazione della farina di foglie di tiglio essiccate e polverizzate.

In passato poi, i fiori uniti alla linfa,  venivano utilizzati per fabbricare zucchero e farne cioccolato.

Il tiglio con la sua dolcezza ci libera da molti tormenti, sia fisici, sia psicologici. Sembra che sia d’aiuto in caso di eiaculazione precoce, se dovuta all’ansia da prestazione che genera stress, proprio come madama melissa che, oltre ad essere un ottimo sedativo e una superba pozione per il buon umore, caccia tutti i malesseri figli dello stress. Questo dolce rimedio ha l’unica controindicazione di non volere essere associato all’iperico.

Il tiglio non è solo famoso per le sue innumerevoli proprietà terapeutiche, ma da lungo tempo viene utilizzato per gli scopi più disparati. Il suo legno bianco-rosato viene adoperato per la fabbricazione di mobili, tasti di pianoforte, matite, fiammiferi, paste da carta, e con le fibre della sua corteccia si fanno stuoie, cestini, carta e corde. I semi contengono un olio che ha il sapore e l’aspetto simili a quello dell’olio di oliva e le sue foglie vengono utilizzate per alimentare il bestiame. Dalla corteccia lasciata a macerare nell’acqua, attraverso una tecnica di separazione detta “stigliatura”, si ricava una fibra tessile molto resistente, operazione usata anche  con lino e canapa. Da questa pianta è nato l’aggettivo tiglioso per indicare qualcosa di duro e tenace. Di lui tanto è stato detto e scritto, lo troviamo descritto nelle gesta del Sigfrido, nelle metamorfosi di Ovidio, in numerosissimi miti e leggende, e in Scandinavia è l’albero che cura. Considerato sacro nelle antiche culture germaniche data la sua possibilità di  arrivare fino a mille anni d’età, hanno fatto assumere al tiglio il simbolo della longevità.

Inoltre è considerato “albero del giudizio” perché sotto di lui si tenevano i processi, era opinione diffusa che sotto ai suoi rami non si potesse mentire, e che la sua dolcezza avrebbe mitigato le sentenze troppo severe. Oppure “albero del ballo” perché sotto le sue fronde si tenevano danze di buon augurio durante le principali feste dell’anno. Il  Tiglio può essere considerato una grande Madre amorevole protettrice, e a me basta guardarlo per sentire il mio cuore riempirsi di gioia. Son felice di incontrarne spesso un esemplare, a parte il dispiacere di vederlo capitozzato in maniera barbara e brutale quando passano giardinieri senza cuore. Grazie tiglio!!

CURIOSITA’ – in Italia ci sono tigli ultrasecolari come quello del cimitero di Macugnaga (località montana in provincia Verbano Cusio Ossola, Regione Piemonte) che si ritiene messo a dimora nel 1200 con una circonferenza di base di sette metri e quello di S. Orso in Aosta presente dal 1500.

Ps. Questo giro non vi scrivo una ricetta specifica, ma ci chiedo di leggere questo mio articolo e di trarne gli spunti che meglio credete per adoperarlo nel vostro quotidiano. Buona sperimentazione culinaria!

Bene, siam giunti alla fine, “stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che io ho detto la mia!!” Così diceva la mia nonna Tecla, mia maestra d’erbe e di Vita. 

Vi abbraccio forte, Beatrice Calia, l’Erbana.

Articolo scritto per Rock&Food

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