BIANCOSPINO

Il Biancospino è conosciuto come la pianta del cuore.

Il biancospino  è un arbusto che fa parte della famiglia delle rosacee.

La famiglia delle rosacee è una grande famiglia che raccoglie oltre al biancospino, la rosa canina,  il melo, le rose, i pruni, le pere, le fragole, le more e i lamponi, i ciliegi, i nespoli, i mandorli, i peschi, i prugni, i cotogni e gli albicocchi.

È un arbusto molto comune che cresce facilmente ovunque, difatti possiamo incontrarlo nei terreni incolti, come bordura dei poderi o al limitare dei boschi.

E’ una pianta che amo molto, mi emoziona incontrarla e mi piace in tutte le stagioni.

In inverno, anche carichi di neve, i cespugli di biancospino offrono piccoli “grappoli” carichi di frutticini rossi, che rappresentano una preziosa riserva nutritiva per i piccoli abitanti della terra che durante i rigidi freddi invernali altrimenti non potrebbero farcela, parlo di uccellini e piccoli roditori.

Da spoglio, è facilmente riconoscibile per i suoi rami grigi che tendono al giallo e perché ama stare in compagnia della rosa canina e dello spinoso prugnolo.

Prugnolo e biancospino sono spinosi ed  entrambi, in primavera, producono piccoli fiori bianchi, anche se fioriscono in modo differente: il prugnolo verso fine febbraio mette prima i fiori e poi le foglie, mentre il biancospino quando fiorisce fa il contrario.

I fiori del prugnolo son profumati,  ma quelli del biancospino san di miele e pesce, sì l’odore del pesce si sente davvero tantissimo, difatti io ci ho messo un po’ ad innamorarmene, e ora adoro stare in sua compagnia, è un amico prezioso che fa bene al cuore.

Il biancospino, quando è in fiore, è davvero spettacolare, i suoi piccoli fiori bianchi sono raggruppati in grappoli, il che li rende molto semplici da raccogliere, e la sua fioritura è  di un’abbondanza incredibile, i suoi rametti spinosi si rivestono di gemme e piccoli profumatissimi fiori bianco-rosato che richiamano una grande attività di api e insetti impollinatori.

In autunno invece, le splendide siepi ornamentali del biancospino, si adornano di bacche rosse che maturano in inverno e restano a lungo sulla pianta.

In alcuni luoghi viene chiamato pruno aguzzino per i suoi aculei che lasciano il segno, invece, per i suoi bei fiori bianchi-rosati che sbocciano tra fine aprile e inizio maggio è conosciuto come spino bianco, May-tree e Whitethorn.

Questo arbusto spinoso possiede un legno molto resistente, e da arbusto può divenire anche un albero alto fino a 10 metri se gli si lascia spazio e tempo di crescere, ma raramente mi è capitato di incontrarlo come albero, di solito incontro arbusti, molto spesso bisfrattati.

È una pianta longeva che può diventare pluricentenaria, e secondo le segnature lo si crede buon protettore della circolazione cerebrale  in grado di contrastare l’invecchiamento dei tessuti.

Data la lentezza con la quale cresce, il suo legno è denso e pesante, e viene intagliato per creare oggetti dalle speciali virtù, è una pianta dai poteri magici in grado di dare protezione e attirare gioia, amore e armonia. Quando incontrerò il ramo giusto credo che farò un bel lavoro di intaglio con le mie sgorbie.

Secondo la fitoterapia, il biancospino è un vero miracolo della natura che possiede una spiccata attività cardioprotettiva e antiossidante, è una pianta equilibrante, fiori e foglie hanno proprietà rilassanti e ipotensive, aiutano il sonno e calmano la psiche, le bacche invece rafforzano e sostengono il cuore.

Il biancospino e il tiglio sono i dolci protettori del cuore, io li amo e li rispetto.

Gli erboristi preparano dolcissimi  infusi a base di fiori di biancospino per aiutare il grande lavoro che il cuore compie per il nostro benessere, ma anche per alleviare lo stress e l’insonnia ai quali siamo spesso esposti. Con i frutti invece, potete realizzare sciroppi, marmellate, gelatine e farine.

Il biancospino è un fitoterapico che presenta pochi effetti collaterali e controindicazioni. In ogni caso è sconsigliato in caso di pressione bassa e se si assumono medicinali ipotensivi.

Come ogni erba spontanea occorre portare attenzione in caso di gravidanza e tutela verso i piccoli infanti.

Voglio donarvi una ricetta golosa, uno sciroppo da versare su un bianco mangiare alla mandorla, dolce ideale per donare il confort ambito da tutti noi.

Sciroppo di drupe rosse:

occorrono 500 gr di bacche di biancospino mature, fresche e ben lavate, 250 gr di zucchero di canna chiaro, 200 gr d’acqua, a piacere una piccola stecca di cannella o la scorza di un limone.

In un tegame scottate le vostre bacche mettendole sul fuoco ricoperte con acqua, portate a bollore per 5’ e poi sgocciolatele. Nel frattempo, in un altro tegame, mettete sul fuoco l’acqua, lo zucchero, cannella o limone, unite le bacche scottate, e lasciate cuocere  a fuoco lento mescolando spesso, finché lo sciroppo sarà rappreso e avrà un bel colore rosato. Invasare caldo e conservare con cura.

Da bere diluito in acqua o in accompagnamento a dolci e pietanze.

Bene, siam giunti alla fine, larga è la foglia, stretta è la via, dite la vostra che io ho detto la mia. Così recitava la mia cara nonna Tecla, mia maestra di erbe e di vita.  State in salute.

Un basen dall’Erbana.

 

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