Il Monte delle Formiche 

Il Monte delle Formiche si trova in provincia di Bologna.

In zona è conosciuto come “il Monte” e deve il suo nome al fatto che ogni anno nei primi giorni di settembre giungono a sciami nel piazzale del Monte, migrando dal centro dell’Europa, i maschi delle formiche alate della varietà Mirmyca Scabrinodis.

Da tempi remoti essi volano fin qui per compiere il loro volo nuziale, poi dopo l’accoppiamento, vanno a morire nella zona adiacente al santuario, mentre le femmine costruiscono nuovi nidi.

Per circa un mese è un volare di formiche alate, è davvero uno spettacolo unico: si vedono nuvoloni neri di formiche arrivare dal cielo per poi morire tutte insieme.

La cima del Monte è sempre stato un luogo sacro, per gli etruschi, per i Celti, e per la chiesa, che ha associato questo fenomeno alla natività della Beata Vergine Maria, che ricade l’8 settembre, ecco che pare che le formiche giungano fino qui per morire ai suoi piedi e renderle onore. Questa teoria si può ammirare nella raffigurazione della Vergine che è custodita nel Santuario in cima al Monte.

Quando si giunge sul Monte, la prima cosa che attira l’attenzione è il vasto panorama che si può vedere a 360°. Da quassù si possono ammirare le terre romagnole, toscane, modenesi, e si può ammirare San Luca, grande punto di riferimento per noi bolognesi.

Nelle giornate limpide si vedono il Cimone e il Corno alle scale. Si vedono le pale di Casoni di Romagna, ma anche quelle della Gusella a Madonna dei Fornelli. Si vedono Monte Venere di Monzuno e il castello di Monte Battaglia. Insomma da quassù il panorama è fenomenale, lascia a bocca aperta dalla meraviglia.

Nel cimitero sul Monte riposa Luigi Fantini, il “ricercaro appenninico”, grande curioso, esploratore, naturalista, speleologo, paletnologo, fotografo, grande anima innamorata di questi luoghi.

Geograficamente ci troviamo a circa 30 km a sud di Bologna, tra la Valle dell’Idice e la Val di Zena, e con i suoi 638 m s.l.m. il Monte costituisce il rilievo più alto del Comune di Pianoro.

La Val di Zena per la sua unicità e bellezza pare un museo a cielo aperto, qui troverai un castello, una torre,  gli antichi resti di una balena, il museo dei botroidi, una natura incontaminata, e me naturalmente.

La Val di Zena deve il suo nome al torrente Zena che nasce dalle colline a nord del crinale situato fra Loiano e Quinzano (le sorgenti), fiancheggia praticamente tutto il tragitto stradale della valle e dopo un breve percorso si immette nell’Idice a San Lazzaro di Savena (Bo).

La S.P. 16 Val di Zena attraversa diversi comuni, parte da San Lazzaro, diviene Pianoro, poi per un breve tratto è sotto Monterenzio, e finisce a Quinzano che si trova sotto Loiano.

Tutta la Valle è l’espressione viva della bellezza di una natura poco contaminata, data anche dalla presenza non ingombrante dell’agricoltura e la quasi totale assenza di attività produttive, anche se per un tratto è attraversata dall’Alta Velocità Bologna-Firenze.

All’inizio della Val di Zena abbiamo un importante parco bolognese : Il Parco dei Gessi bolognesi e calanchi dell’Abbadessa.

Avrete capito che per me questa è una zona davvero ricca e speciale, e io qui sul Monte delle Formiche mi sento a casa. Vi racconto qualcosina di me e del mio rapporto con questi luoghi. 

Giunta ai miei 50 anni ho scelto di lasciare la città per poter finalmente vivere a stretto contatto con la Natura, la scelta non è stata semplice, ho cercato casa a lungo, sfinendo coloro che abitano con me.

Ho abitato molteplici case e i traslochi erano all’ordine del giorno.

Ogni volta mi innamoravo della casa, mi sembrava quella giusta, vi abitavo un paio d’anni e poi via a far scatoloni e nuove ricerche.

Finalmente ho compreso che casa è il luogo dove senti le radici, dove guardandoti attorno percepisci serenità, quiete, amore.

Poi è successo. Un giorno mentre facevo la mia passeggiata quotidiana verso il Monte delle formiche, ho capito che era esattamente qui che volevo abitare, e così mi sono preparata  all’ultimo trasloco.

Vi avevo già abitato  da bambina, ed è qui che ogni volta sono giunta quando “scappando” dalla città cercavo un luogo dove “ritrovarmi”.

Già da bambina avevo cominciato a fare ricerche su questo luogo magico, la storia delle formiche volanti, dell’eremita che abitava la grotta posta sotto la chiesa, i villaggi celtici ritrovati qui intorno, le conchiglie e l’antico mare.. approfondirò l’argomento a breve. 

Inoltre, da poco è stata inaugurata “La Via del Fantini” e una delle sue tappe passa proprio da queste parti, se vorrete vi accompagno per un trekking sulle orme del “Ricercaro”.

Questo è un luogo davvero speciale, e vi invito a venire a trovarmi per nutrirvi dell’aria e dell’energia che che qui si respira.

Che dire? Vi aspetto qui da me, sperimentate sempre e abbiate cura di voi che siete l’ingrediente fondamentale della vostra Vita.

Un basen dall’Erbana

 

 

 

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